Efesto: Dio del fuoco
Efesto nella mitologia greca è il dio del fuoco, della tecnologia, dell'ingegneria, della scultura e della metallurgia. Era adorato in tutte le città della Grecia in cui si trovassero attività artigianali, ma specialmente ad Atene. Nell'Iliade, Omero racconta di come Efesto fosse brutto e di cattivo carattere, ma con una grande forza nei muscoli delle braccia e delle spalle, per cui tutto ciò che faceva era di un'impareggiabile perfezione.Nonostante la tradizione antica indicasse che la sua fucina si trovava sull'isola di Lemnos, i coloni greci che erano andati a popolare la Sicilia presero ben presto ad identificare Efesto con il dio Adranòs, che i miti della zona collocavano sull' Etna, venerato nella città di Adranòn, l'odierna Adrano, e con Vulcano, collegato alle Isole Lipari: queste suggestioni fecero sì che la sua fucina nei versi di aedi e poeti venisse spostata in questi luoghi. Eliano parla del culto di Efesto nella città di Etna (Inessa), specificando che il tempio ospitava il fuoco inestinguibile e sempre acceso ed era custodito da cani sacri capaci di individuare la bontà o la cattiveria del fedele.
Il culto di Efesto era in qualche modo connesso con gli antichi - e precedenti alla cultura greca – culti dei misteri dei Cabiri, che a Lemno erano chiamati anche gli Hephaistoi, ovvero gli uomini di Efesto.Gli appartenenti ad una delle tre tribù che vivevano a Lemno chiamavano sé stessi gli Efestini e sostenevano di discendere direttamente dal dio.I suoi simboli sono il martello da fabbro, l'incudine e le tenaglie. In qualche rappresentazione è ritratto con una scure accanto.Nella mitologia romana la figura equivalente ad Efesto era Vulcano la cui festività cadeva il 23 agosto.
Il Dio del Fuoco
Efesto e suo fratello Ares erano figli di Era concepiti, a seconda delle varie versioni della leggenda, con o senza la partecipazione di Zeus.
Secondo i miti classici e le versioni più tarde Era lo mise al mondo da sola, gelosa di Zeus, poiché il marito la tradiva, non solo con altre dee, ma anche con Ninfe e donne mortali. La dea pensò di tradire anchessa il marito, ma non le era possibile, poiché era la dea del matrimonio. Chiese così aiuto a Teti, che le diede un'alga, e con essa lei avrebbe potuto generare un figlio, senza bisogno di una penetrazione. Ella mangiò l'alga donatagli da Teti, e nove mesi dopo generò il figlio Efesto, suscitando così le invidie di Zeus. Ma Era, in termini di storia umana, è una divinità precedente a Zeus, quindi la storia narrata in questo mito potrebbe essere stata invertita; tra l'altro alcune versioni della leggenda della nascita di Atena narrano che la dea nacque dopo che Efesto aprì il cranio di Zeus con una martellata, quindi Efesto sarebbe stato già al mondo prima di Atena. In ogni caso, secondo i greci, il destino delle dea della saggezza e della guerra e quello del dio delle fucine che costruiva le armi erano strettamente legati. Nell'Attica Efesto ed Athena Ergane (ovvero la dea Atena vista sotto l'aspetto di protettrice di artisti ed artigiani) erano onorati insieme in una celebrazione chiamata Calceia che si teneva il tredicesimo giorno del mese di Pianepsione.