Ermes: Messaggero degli Dei
Ermes, Hermes, Ermete o Ermète nella religione greca è il messaggero degli dèi e dio degli oratori, della letteratura, dei poeti, dell'atletica, delle invenzioni, e del commercio in generale nonché, nella teologia greca, rappresentante del lógos (parola).
Platone fa sostenere anche a Socrate che si 'dice' che: «Ermes è dio interprete, messaggero, ladro, ingannatore nei discorsi e pratico degli affari, in quanto esperto nell'uso della parola; suo figlio è il logos», pur ritenendo che in realtà di questi dèi non sappiamo nulla.« Si tramanda che il loro capo sia Ermete, significando che bisogna compiere atti graditi con raziocinio, e non a caso, bensì verso quanti ne sono degni; infatti, chi sia stato trattato con ingratitudine diviene più restio a compiere benefici. Ora si dà il caso che Ermete sia il lógos, che gli dèi inviarono a noi dal cielo, facendo della razionalità una prerogativa esclusiva degli uomini, tra le creature che vivono sulla terra, il che essi ritennero di gran lunga eminente su tutto il resto. E ha preso nome dell'occuparsi di parlare (mésthain ereîn) ossia di dire légein, oppure del fatto di essere nostro presidio (éryma) e, per così dire, nostra fortezza. »(Lucio Anneo Cornuto. Compendio di Teologia greca. XVI)Questa caratteristica teologica è derivata dalla sua precedente interpretazione mitica come Dio dei confini e dei viaggiatori, dei pastori e dei mandriani, degli oratori e dei poeti, della letteratura, dell'atletica, dei pesi e delle misure, del commercio e dell'astuzia caratteristica di ladri e bugiardi.
Il messaggero degli Dei
L'Inno omerico ad Hermes lo invoca come: "dalle molte risorse (polùtropos), gentilmente astuto, predone, guida di mandrie, apportatore di sogni, osservatore notturno, ladro ai cancelli, che fece in fretta a mostrare le sue imprese tra le dee immortali". Hermes funge anche da interprete, svolgendo il ruolo di messaggero da parte degli dei presso gli uomini, un compito che divide con Iris. Da Hermes deriva la parola ermeneutica, ovvero l'arte di interpretare i significati nascosti. In greco un uomo fortunato veniva chiamato "hermaion".La figura di Hermes come inventore del fuoco può essere accostata a quella di Prometeo. Si credeva che Hermes, oltre alla siringa e alla lira, avesse inventato anche molti tipi di competizioni sportive e la pratica del pugilato: per questo era considerato il protettore degli atleti. Vari esperti di mitologia contemporanei hanno nei loro scritti messo Hermes in relazione con divinità imbroglione e ingannatrici presenti in altre culture.Hermes rivestiva anche il ruolo di psicopompo, ovvero un accompagnatore dello spirito dei morti che li aiuta a trovare la via per il mondo sotterraneo dell'aldilà. Molte leggende lo ritraggono come l'unico dio oltre ad Ade e Persefone che avesse il potere di entrare ed uscire dagli inferi senza problemi.Nel pantheon olimpico classico Hermes era figlio di Zeus e della Pleiade Maia, figlia del Titano Atlante. I suoi simboli erano il gallo e la tartaruga ma era chiaramente riconoscibile anche per il suo borsellino, i suoi sandali e cappello alati ed il bastone da messaggero, il kerykeion. Hermes era il dio dei ladri perché era molto scaltro ed astuto ed inoltre era un ladro egli stesso,fin dalla notte in cui nacque, quando sfuggì a Maia ed andò a rubare il bestiame del suo fratello maggiore Apollo.Era devoto e fedele a suo padre Zeus: quando la ninfa Io, una delle amanti di Zeus, era stata catturata da Hera e custodita dal gigante dai cento occhi Argo, Hermes su ordine del padre andò a salvarla, addormentando il gigante con canti e racconti e quindi decapitandolo con una spada ricurva.Nella mitologia romana il corrispondente di Hermes fu Mercurio che, sebbene fosse un dio di derivazione etrusca, possedeva molte caratteristiche simili a lui, come essere il dio dei commerci.
La nascita di Ermes
Hermes nacque sul Monte Cillene in Arcadia. Secondo quanto racconta l'Inno ad Hermes, sua madre Maia era una ninfa, ma tradizionalmente quel nome nella cultura greca veniva attribuito a figure diverse, come levatrici o nobildonne di una certa età; si doveva quindi trattare di una ninfa anziana o più probabilmente di una dea. In ogni caso era una delle Pleiadi, figlie di Atlante, che si erano rifugiate in una grotta del monte Cillene.
Il piccolo Hermes fu un bambino molto precoce: nel suo primo giorno di vita inventò la lira, e la notte stessa riuscì a rubare la mandria immortale di Apollo, nascondendola e cancellandone le tracce. Quando Apollo accusò Hermes del furto Maia lo difese dicendo che non poteva essere stato lui, dato che aveva trascorso con lei tutta la notte. Tuttavia intervenne Zeus che disse che in realtà Hermes aveva effettivamente rubato la mandria e doveva restituirla. Mentre discuteva con Apollo, Hermes cominciò a suonare la sua lira: il suono del nuovo strumento piacque così tanto ad Apollo che, in cambio di esso, accettò che Hermes si tenesse la mandria rubata.