Asteria è un personaggio della mitologia greca, figlia della titanide Febe e del titano Ceo.
Asteria fu la sposa del titano Perse, e gli diede una figlia che chiamarono Ecate. Per sfuggire all'amore fedifrago di Zeus, Asteria si trasformò in una quaglia, ma la fuga precipitosa la fece precipitare nel mar Egeo. Zeus ne fu addolorato e trasformò Asteria in un'isola, che si chiama anche Ortigia, ovvero "isola delle quaglie". Su quest'isola Leto (sorella di Asterio) trovò asilo e vi partorì Apollo e Artemide. E siccome per la nascita di Apollo, dio del Sole, l'isola fu tutta circonfusa di luce, fu, da allora, chiamata Delo, che in greco significa "la chiara, la luminosa", in coerente simmetria con l'altro nome, Asteria, che significa "stella".
Lelantos era più giovane del Titano dio dell'aria e l'abilità del cacciatore di stalkingpreda. Il suo nome deriva dalle parole greche lêthô, lanthanô e lelathon, che significa "per sfuggire all'attenzione", "muoversi invisibili" o "passare inosservato". A livellogeografico, Lelantos fu probabilmente associato con la pianura Lelantian di Eubea.Tuttavia Nonno trasferisce il mito in Frigia.
Lelantos è apparentemente la controparte maschile di Leto, proprio come sua figlia, la vergine cacciatrice Aura ("Breeze"), è la controparte di Artemide Leto.
Letona nacque dai titani Febe e Ceo, possedeva i poteri del progresso tecnologico e vegliava sulla tecnologia e sui fabbri.
I suoi poteri erano molto simili a quelli di Efesto (Vulcano). Generò, da Zeus, i gemelli Apollo e Artemide cacciatrice, personificazione della luna identificabile anche in Selene ed Ecate. La mitologia spesso accosta il nome di Latona al continente originario degli Iperborei, popolo nordico emigrato in diverse ondate dalle zone artiche fino all'Europa e all'Asia.
Esiodo narra che Zeus - che pure l'amava, ma temeva le ire e la gelosia della moglie Era - allontanò da sé Latona poco prima che essa partorisse. Nessuno voleva darle ospitalità, temendo le ritorsioni di Era; così Latona, inseguita dal serpente Pitone, vagando attraverso il Mare Egeo, trovò rifugio presso l'isola egea di Ortigia (Delo), dove nacquero Artemide e Apollo. I figli di Latona in seguito uccisero il serpente, sul monte Parnaso, per vendicarsi delle sofferenze inflitte alla madre. Leggermente diversa la versione fornita da Ovidio, secondo cui fu Orione, accorso in difesa di Latona, ad avere la peggio, morendo, in uno scontro con Scorpione, avverso alla dea. Resta il fatto che, partoriti Apollo e Diana, Latona in segno di gratitudine fissò l'isola a quattro pilastri emergenti dal fondo marino per darle stabilità e intelligenza.